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29 NOV – PANAREA: UNA PETIZIONE PER NON ESSERE ABBANDONATI (29/11/2006 - 14.26)
Una raccolta di firme per mantenere la presenza delle istituzioni nell’isola. “I Carabinieri non possono lasciarci”. Per le adesioni di chi non è a Panarea scrivere a: redazione@amapanarea.it
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A Panarea è in atto da oggi una petizione che sta coinvolgendo abitanti e turisti. Si tratta di una importantissima causa, quella del mantenimento delle istituzioni nell’isola che ora è rappresentata soltanto da un piccolo ma essenziale e irrinunciabile presidio di Carabinieri.
Purtroppo, sembra che alle fine dell’anno, cioè tra un mese, l’isola sarà abbandonata a sé stessa senza più il conforto dello Stato che puntualmente sta chiedendo ai panarellesi di adempiere ai propri doveri, come è giusto, ma al quale i cittadini chiedono anche un trattamento uguale agli altri, come è giusto. Il diritto ad essere tutelati, avere la sicurezza della presenza delle istituzioni è una richiesta legittima.
Poiché Panarea è un’isola, il problema della sicurezza diviene ancor più pressante che sul resto del territorio. Gli abitanti e i turisti non chiedono molto, non chiedono che siano presenti tutte le istituzioni ma che almeno una rimanga in pianta stabile, questo sì.
Tutti si aspettano una riposta affermativa sul mantenimento del presidio dei Carabinieri.

Chi non è presente nell’isola e quindi non può firmare direttamente la petizione, può scrivere alla redazione (redazione@amapanarea.it) e la sua adesione sarà inserita.

La petizione, che già conta nella prima giornata una sessantina di firme, è indirizzata al presidente del Consiglio Romano Prodi, all’Arcivescovo di Messina, al commissario straordinario della Protezione civile, Guido Bertolaso, al Prefetto di Messina, al Comandante provinciale dei Carabinieri di Messina e al sindaco di Lipari, Mariano Bruno.
Ecco il testo.



Oggetto: proroga decreto emergenza Stromboli

Onorevole signor Presidente, le scriviamo dall’isola di Panarea, la più piccola delle Eolie, per rappresentarle lo stato di disagio che stiamo vivendo a causa di cattive notizie che ci giungono in merito ad una mancata proroga del Decreto sull’emergenza Stromboli, rinnovando di anno in anno dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal 2003, anno in cui nella vicinissima isola di Stromboli, si generò un’onda anomala che colpì anche le nostre coste.
Sempre nell’anno 2003, nei pressi dello scoglio di Lisca Bianca, si manifestarono delle fumarole sottomarine, forse a causa della lesione della crosta terrestre, che ci preoccupano tuttora, e che determinarono frane dei piccoli scogli vicini.
Da allora, grazie ai finanziamenti previsti dal Decreto, il nostro territorio è sottoposto ad un controllo minuzioso da parte di vulcanologi e di responsabili della Protezione Civile che, dopo i famosi fenomeni dell’onda anomala e della fuoriuscita di gas nel mare antistante lo scoglio di Lisca Bianca, hanno predisposto centraline di rilevamento ed anche un piano di evacuazione in caso di immediato pericolo per la popolazione.
Grazie al Decreto, sull’isola, oltre alla presenza di scienziati, abbiamo avuto la presenza costante di un piccolo presidio dell’Arma dei Carabinieri, ai cui militari, in assenza totale di tutte le istituzioni, è demandato il compito principale di coordinare l’evacuazione della popolazione in caso di eventi dovuti alle manifestazioni suddette.
E’ logico che, nel caso in cui non venisse prorogato il Decreto, che scade il prossimo 31 dicembre, non solo si paventerebbe un non più costante monitoraggio dei fenomeni da parte degli scienziati, ma si paventerebbe anche la presenza non costante dei nostri carabinieri “angeli custodi”, senza la vicinanza dei quali ci sentiremmo veramente abbandonati da tutti e ci chiediamo, a tal proposito, a chi sarebbe demandato il compito di assistenza e coordinamento in caso di pericolo.
Signor Presidente, comprenderà quindi le ragioni della nostra apprensione alla mancata proroga del Decreto anche per gli anni successivi e ciò almeno fino a quando gli studiosi non ci rassicureranno sull’eventuale persistenza del pericolo per la nostra incolumità fisica e patrimoniale.
Le autorità in indirizzo potranno confermare quanto da noi rappresentato.
Signor Presidente, un accorato ringraziamento da parte della popolazione dell’Isola di Panarea per l’attenzione che vorrà porre al nostro problema.

Seguono le firme



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