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Il nutrimento degli abitanti di Lipari é
molto semplice. Di regola si mangia a mezzogiorno e verso sera. I più agitati
mangiano brodo, minestra; verdure, carne, pasta e qualche volta
legumi, il pesce é una pietanza prevalentemente in uso. Vorrei menzionare che
le frittate vengono di solito fatte con il formaggio grattugiato, per cui prendono un gusto peculiare ma non spiacevole. Una
delle pietanze preferite a Lipari sono le pruoppetta.
Vengono preparate con manzo tritato, cui si aggiunge
del tuorlo d'uovo battuto e pane grattugiato, e poi si friggono, si possono
però pure fare in umido. Vengono fatte pure con
formaggio al gusto di cannella. Sono da menzionare i badduottuli,
per i quali si tritta bene
la carne la quale si impasta in seguito come se
fosse un pane, si aggiunge qualche uva passa, rosso d'uovo e pane
grattugiato, si impastano in forma rotonda e poi vengono fatti bollire nel
brodo, il quale con l'aggiunta di qualche ossa é stato reso più saporito.
Un'altra pietanza preferita é lo stuffatu,
e cioè, carne di manzo in umido. Si può farlo lardellato (' umutunatu)
con grasso ed aglio, oppure semplicemente
di un pezzo unico. Quando
ha un bel color rosso, si aggiunge conserva di pomodoro, che fa diventare il
sugo di un colore nero; se si aggiungono invece dei pomodori freschi, il sugo
rimane di più di un colore rosso. I sarsizieddi vengono pure fatti di manzo, che viene arrotolato e riempito di pane. A volte
si aggiungono pure uva passa, aglio ed alcune spezie. Il vino viene bevuto dalle classi abbienti comunemente a tavola. I Liparoti attribuiscono la loro salute e forza al loro meraviglioso malvagia. Il pane, fatto di farina magorle di solito e bianca e per lo più viene
impastato e cotto in casa. ha la forma di una grande
ciambella (vucciddatu) che, tostato; rimane per mesi
mangiabile e che viene mangiato anche fresco sotto forma di piccole ciambelle (cotanedda) e piccoli pani (panetta).
La classe operaia e pescatori mangiano di
solito pesce, verdure, legumi
particolarmente faginoli - e pasta. Quest'ultimo la mangiano di
preferenza e se si vuole spingerli al lavoro, spesso si usa dire : "ala picciutti p'a pestazza
p'u viun". Sulle ialtre isole, il mangiare abituale, eccettuato i pochi
abbienti - consiste di legumi pesce salato, molte
verdure e qualche volta anche pasta. I tempi migliori la
gente la vive ancora nella tarda estate, perché ricevono la paga per la
vendemmia ed altri lavori di raccolto e perché la frutta costa molto poco. I vecchi, donne e bambini si nutrono quasi esclusivamente di
frutta, e non soltanto a Lipari, ma su tutte le l'isole. La
frutta più mangiata é il fico d'india, perché é nutriente ed il più conveniente.
Nei mesi invernali, quindi gli abitanti di Alicuri e Filicuri, che sono ad ognio modo i più poveri, non possono andare a pesca in
seguito al cattivo tempo, si nutrono soltanto di poca verdura e di erbe
selvatiche, che spesso, probabilmente solo per via della loro noncuranza
mangiano senza sale e olio. Particolarmente finocchio
selvatico (finocchi selvatici) ed un pò di pane d'orzo
cattivo e ferroso formato allora il loro nutrimento principale. E'
successo però anche che mancasse perfino il pane, e poiché non era possibile,
in seguito al maltempo, di procurarsi delle provvigioni dalle altre isole, succedeva che ad Alicuri c'era la
carestia. Così, qualche anno fa, sette persone morirono di fame in un solo
inverno. In estate, gli abitanti di queste due isole vivono per due mesi quasi
esclusivamente della frutta, su Alicuri
prevalentemente di fichi d'india, fichi e delle carrube non utilizzati per il
bestiame, inoltre hanno anche il pesce che usano pescare.
Una pietanza di contorno molto amata è la
mostarda, e cioè, si fa mustarda
frisca e mustarda sicca. La prima viene fatta nel
seguente modo: si fa bollire il mosto finché tre quartucci si sono ridotti ad
uno, poi si aggiunge della farina fine e si gira ed impasto con un legno la
massa nella pentola finché non diventa una pasta solida, che si versa su si un
piattino. Per la mostarda sicca il mosto deve essere
altrettanto ridotto ad un terzo per bollituta. Fatto
questo, si aggiunge pure della farina, un poco di cenere di legno leggero,
inoltre noccioline tostate e dei pezzettini di noci o di mandorle e della
buccia di arance arance
amare tagliata fine per dare un sapore migliore; il più gustoso diventa però
con buccia di arancia amara con essenza di limoni. Vengono
aggiunti pure cannella ed altre spezie; per darle un odore particolare poi,
quando la mostarda comincia a diventare più solida, la si butta dentro della
forma di terracotta (forme di mostarda) che vengono comprate fuori e nelle
quali si lasciano assicare da 10 a 12 giorni al sole
tiepido e all'ambra. Se non si attacca più al dito, viene
estratta e posta su una foglia di vite, in questo modo si conserva pezzo su
pezzo, mentre le foglie di vite, assicandosi, ci si
attaccano. La mostarda, che di solito viene mangiata
soltanto in inverno, dura uno o anche un anno e mezzo. Quella di malvagia costa
2 lire al rotolo. I contadini la fanno pure col vino nero, ma allora non é così
buona e costa appena 25-26 soldi al rotolo. La preparazione della mostarda é
l'occupazione principale ai primi d'ottobre della donne
di Lipari.
"l'andata a dare un poco di
mostarda" é la solita riposta, se in quel periodo si chiude dell'una o
dall'altra figura. La regolano poi agli amici quale leccornia speciale, si invitano a vicenda per gustare la mostarda nuova e la
inviamo agli conoscenti di trapoli, Messina, Palermo
ecc... La "spicchitiedola di vincicottu",
fatta pure di farina di frumento con mosto cotto e cotta pure nel forno,
assieme alla "viscuttina di zuccaru
e ova", costituiscono i dolci preferiti in
occasioni di feste.
E' difficile indicare con esattezza il
bisogno annuo di alimenti diversi sulle isole Lipari. Comunque, se si calcola l'importazione e la produzione
locale da una media di quattro anni e cioè basato su registri doganali,
contratti di appalto ed appellazioni, che il comune
stipula per l'imposta sui consumi, vengono consumati: 4.000 salme di frumento e
1.000 salme di orzo, 4.000 contara d'orzo, 1.500 cantara di pasta, 1.000 salme di legumi, 752 salme carne di
manzo, 184 salme di carne suina, 237 cantara carne di
montana, e 895 cantara di pesci.
Carne salata viene
poco consumata, all'incirca 15 cantara, pesci salati,
stoccafisso, merluzzo, acciughe, aringhe, e tonno 279 cantara
di formaggio vengono consumati 94 cantara, di olio
3.174 cantara e di sugo e pancetta 195 cantara. Il frumento fungoturtrischi viene consumato
soltanto in questi anni nei quali i legumi sono più cari del solito, ed allora
in misura di circa 200 salme.