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La scelta della sposa viene
fatta dal giovanotto. Se i due innamorati credono che
i genitori o parenti da ambedue le parti siano favorevoli alla loro unione,
allora i genitori o i più prossimi parenti del giovanotto vanno in casa della
ragazza per rivalere l'intenzione del loro figlio o parente. Nela caso che viene accettata la proposta
si discute della dote, si decide il periodo nel quale il matrimonio
avrebbe luogo ed infine vengono offerti dei dolci. La stessa procedura ha luogo
anche nelle classi più povere, soltanto il tutto viene
chiuso con una cena.
Le usanze per il matrimonio delle classi
borghesi di Lipari sono le stesse di quelle Siciliane; tra il popolo e sulle
altre isole invece ci sono usanze proprie. Il giorno del matrimonio, lo sposo,
accompagnato dai suoi parenti, va in casa della sposa. Questa se appartiene ad
una classe più alta, si veste con un vestito costoso e porta il velo bianco che
raggiunge i piedi. Le spose delle classi medie e più povere non portano il velo
e si vestono secondo le loro possibilità più bene possibile. Durante il tempo
che la sposa di veste, i suoi parenti come quelli dello sposo portano dei doni
che consistono per lo più in oggetti d'oro. Quando la
sposa ha finito di vestirsi, allora gli sposi si recano in chiesa, accompagnati
da numerosissimi parenti ed amici. Tornati a casa, si fa gli auguri ai sposi novelli ed ai genitori di loro. I quali assieme
agli ospiti presenti, lasciano poi da soli i sposi
novelli. Segue la somministrazione di dolci, di gelati, di cioccolato, di
ponce, di rosoglio, a secondo i mezzi della famiglia
ed a secondo il periodo dell'anno; Il giorno seguente nella casa della sposa
segue un pranzo comune, dove partecipano i parenti prossimi. Sulle isole
vicine, fino all'andare in chiesa, ci sono le stesse usanze come a Lipari.
Davanti all'altare, gli sposi, accompagnati dai genitori o in mancanza di
quest'ultimi dai parenti prossimi, devono portare in mano una fiaccola accesa.
Il ritorno nella casa della sposa si scambiano dei baci, si fanno gli auguri e
si affrono dolci, rosoglio ecc.. e poi segue il
pranzo. Per la sera vale generalmente l'uso, di festeggiarla col ballo
accompagnato dal suono di strumenti musicali.
Quando balla la sposa, gli amici e parenti
e soprattutto gli altri danzatori le gettano addosso confetti,
soldi o frumento, che vale quale dimostrazione di grande stima e di omaggio. Più tardi quando il ballo é finito, i prossimi parenti cantano
canzoni popolari (canzuni) quale segno di separazione, oppure un inno; quando
cantano i genitori benedicano la sposa, la quale piange dolorosamente con loro.
Alla fine della canzuni gli ospiti invitati ed i parenti accompagnano gli sposi
nella casa dell'uomo, dove, secondo l'usanza ,devono
pernottare. La trovano una stanza tutta illuminata, dove vengono
assaggiati di nuovo dei dolci e del rosoglio. Qui vengono
cantate altre canzoni ed in seguito a ciò versate altre lacrime, finché il più
anziano ed il più intimo dell'adunata fa l'invito di andarsene, dopodiché si
lasciano gli sposi, ai quali si augura la buona notte, da soli. Nelle prime ore
del giorno seguente i prossimi parenti portano il caffé agli sposi e li
chiedono della loro salute; se gli sposi sono poveri, a volte i parenti non
portano niente, ma sempre si
In occasione della nascita, il bambino viene portato dopo pochi giorni, di solito duo o tre, in
chiesa per il battesimo, accompagnato dai parenti e dagli ospiti invitati. Il
bambino, a seconda la famiglia vestito più o meno elegante, viene
portato dall'ostetrica e cioé, se si tratta di un maschio con la testa sul
braccio destro, se si tratta di una femmina con la testa sul braccio sinistro,
di modo che la gente possa riconoscere subito il sesso del neonato. Tornati a
casa, si fanno gli auguri ai genitori ed a secondo la
posizione della famiglia vengono offerti, come per il matrimonio, dolci e
rinfreschi. Il padrimo viene invitato molto tempo
prima e non appena é stato
Per la cresima si sceglie il padrino, col
quale si va, a secondo delle circostanze, in chiesa o
in casa del vescovo. Dopo il ricevimento del secramento il
padrino accompagna il suo cresimando fino a casa, più tardi il padrino usa
fargli un regalo più o meno ricco, a secondo la posizione della famiglia.
In caso di morte a Lipari si suona
immediatamente dopo, il decesso della persona concermente, la campana a morte
della parrocchia. Si veste la salma e la si mette
nella stanza, accanto a delle fiaccole accese, su una sedia, di solito per
mezza giornata con accanto un'assistente, finché i sacerdoti i quali, ad
accezione dei canonici, si radunano in chiesa, non arrivano; dopo che la salma
é stata messa nella bara loro cantano il miserere per poi accompagnare la salma
a modo di processione in chiesa. La coperta che avvolge la bara viene tenuta agli angoli da quattro ricchi cittadini, se il
deceduto apparteneva alle classi borghesi più alti; altrimenti da uomini che
avevano la stessa occupazione o che facevano lo stesso mestiere di lui. Non
appena la salma é arrivata in chiesa, si eseguono le preghiere rituali; se é di
Sulle altre isole ci sono altre usanze. Per
i bambini fino al settimo anno, si sparano "maschi", si suonano le
campane a festa e viene cantato un gloria. Per i
trapassati con più di sette anni, la salma non si lascia da sola, come a
Lipari, ma nella camera del morto si radunano parenti ed amici, ed i primi,
mentre piangono il defunto, lo elogiano e danno rilievo ai
sui meriti. Nel frattempo prima che i sacerdoti
accompagnano la salma in chiesa, ognuno dei presenti bacia il defunto e gli dà
l'incarico di salutare il cielo i propri morti. Sulle altre isole il lutto dura
quanto a Lipari; soltanto qui si aggiunge all'abitudine di vestirsi di nero,
l'usanza che il padre, il marito, il figlio o fratello si fanno crescere la
barba per sei mesi senza curarla. E' pure un segno di lutto profondo portare la
"cuoppula" rovesciata, cioé con la fodera di fuori e il panno di
dentro. Le donne, vestite di nero, non portano il muccaturini o scialle, invece
si piegano il vestito sulla testa e lo aggiustano come un lungo mantello.
Su Lipari e sulle altre isole i parenti non
escono per i primi sette giorni ed in casa del defunto ricevono in
continuazione visite di condoglianze. E' proibito preparare in questa casa da
mangiare durante questi sette giorni, ma amici solerti ed altri parenti fanno
in modo, che sia portato il mangiare ai parenti prossimi. A
Lipari da qualche anno si é introdotto l'usanza di stare invece di sette giorni
soltanto tre giorni a casa. Il giorno che i parenti annunciano che
finisce il "settimo" - siano stati sette o tre giorni - tutti gli
amici e parenti si riuniscono in casa per recarsi poi insieme in chiesa, dove é
innalzato un catafalco e dove viene cantato una messa
solenne per l'anima del defunto. Dopo si accompagna i parenti fino alla casa,
ma prima che essi salgono le scale, gli amici e gli altri parenti salutano, per
allontanarsi poi tutti.
Durante i primi sei mesi di lutto non hanno
luogo visite sociali, dopo un lutto da otto a quattordici giorni però si fanno
visite in occasioni speciali, quali casi di malattia o ritorno da un viaggio
ecc...
Una volta si usava seppellire tutti i morti
nella chiesa e cioé esisteva una tomba per gli uomini e una per le donne; sulle
altre isole quest'usanza esisteva per molto tempo. Al giorno
d'oggi ogni località si sforza di costituire dei propri luoghi di
riposo, tanti dei quali sono però cinti da un semplice steccato. Feste popolari
vere e proprie non ci sono a Lipari. Come le si potrebbe
contare appena quelle celebrate in onore del protettore di ciascun'isola o
dell'una o altra località, e delle quali parlammo già in occasione delle feste
religiose.
A Lipari si celebra il 2a Agosto di San
Bartolomeo, che é la festa più grande e allegra e che viene
fatta su spesa del comune. E dura per tre giorni e la
gente arriva da tutte le isole del vicinato e dalla vicina Sicilia arrivano
commercianti per vendere tessuti, pelle; oggetti fatti di latta, stagno e
ferro, inoltre frutta, dolci e lavori fatti d'oro e d'argento, di modo che la festa
diventa una specie di fiera. Per tutto il tempo suonano
bande di musica e si preparano illuminazioni notturne e fuochi d'artificio.