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09 APR - PERCHÈ LE NAVI DA CROCIERA SALTANO LE EOLIE? (09/04/2006 - 15.37)
"Soffriamo, purtroppo, una condizione di arretratezza, su tutti i fronti"
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“Meno male... c’è una nave da crociera!“. Per molti commercianti del centro storico le varie Sea Cloud, Club Med, Adriana ecc., rappresentano per certi versi la ripresa economica primaverile dopo un inverno di stenti. Una risorsa, indubbiamente importante ma, e va detto chiaramente, poco tutelata. Il turismo crocieristico delle Eolie sta infatti diventando sempre più di passaggio. Intendiamoci: Non che prima le navi, facessero a gara per ancorarsi nella rada di Marina lunga ma almeno si fermavano per la notte o al massimo, e andava di lusso, per la mezza giornata successiva. Oggi, praticamente, scappano. Tre anni fa, addirittura, la “Insignia”, immatricolata alle isole Marshall e gestita da francesi si fermò a Milazzo e mandò in gita a Lipari i suoi passeggeri con i barconi dei privati. Così come, non è certamente un caso se la famosa Costa crociere, del progetto per la realizzazione di ben sei approdi per i tender delle sue navi, sempre nell'isola più grande dell'arcipelago, non ne ha fatto più nulla. Quale la causa di questa situazione se non la mancanza di competitività. Le navi, dichiarano gli operatori del settore, da qualche anno, arrivano in media alle 8 del mattino per ripartire alle 17. Vi chiederete cosa riescono ad offrire compagnie o tour operator ai loro clienti in così poco tempo? Semplicemente una volta sbarcati tra non poche peripezie, un giro dell'isola in pullman, una visita a piedi al cuore dell'isola, uno spuntino e una visita guidata al museo archeologico. Decisamente poco. Dopo Capri, non c'è da perdere tempo. Taormina attende... giustamente, o viceversa. E le Eolie stanno proprio in mezzo alla rotta. Per fortuna ma anche per sfortuna. Perchè se continuano a rappresentare con le eruzioni stromboliane notturne una tappa obbligata, di contro ed è sempre più evidente, non suscitano più quell'appeal necessario per la cronica deficienza di servizi. E la mancanza di porti idonei, come unica spiegazione, non regge. “Non so - dichiara Angelo Natoli, uno dei più esperti agenti marittimi - se quest'anno riusciremo a mantenere la media stagionale dei settanta arrivi. Soffriamo, purtroppo, una condizione di arretratezza, su tutti i fronti, rispetto alle due località più note. E chi viene a visitarci, mettendo le realtà a confronto, non può non accorgersene. Quando si parla di servizi dobbiamo partire dai disagi per i tender. Non essendoci porti adeguati per le navi, i loro natanti devono sbarcare, in tempi rapidi , centinaia di persone. Operazione che si rivela spesso difficile. Dopo lo sbarco, l'accoglienza, molte volte non delle migliori. Spesso i crocieristi vengono avvicinati da soggetti che offrono insistentemente di tutto. Ed ancora – prosegue Natoli - per servizi vanno intesi anche la pulizia che non c'è, il traffico autoveicolare del centro di Lipari, insopportabile per turisti anziani che, tra l'altro, sono costretti a raggiungere a piedi gli autobus, in sosta lontani dai porti. Sempre nel centro, mancano locali adeguati dove poter organizzare, ad esempio, un coffe break per 200 persone. Addirittura, osserva Natoli, mi è anche capitato di dover fotocopiare e distribuire centinaia di depliant e cartine di Lipari perchè all'Aast non ne avevano. Come si può ben comprendere è un problema di organizzazione generale”. Sulla questione l'assessore al turismo , Pino Longo, prende atto delle problematiche evidenziate, “ma non questo - puntualizza- resteremo a guardare. Non intendiamo assolutamente - ha detto Longo - perdere questo importante segmento di mercato. Già da quest'anno, ad esempio, i tender faranno scalo a Marina corta, lontano dalla nave della spazzatura e dal resto del traffico commerciale. Siamo comunque disponibili ad incontrare tutti gli operatori per programmare gli interventi più opportuni”.
Peppe Paino