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26 APR - FESTA DEL 25 APRILE: PEPPINO MOLLICA (26/04/2006 - 15.14)
I ricordi di un anziano abitante di Lipari per 20 mesi in Germania ove ha rischiato la vita
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Nella foto: Peppino Mollica insieme alla moglie Rosa Natoli


"La festa del 25 aprile è un'occasione per ricordare che la libertà non è un valore gratuito che esiste automaticamente o una condizione che si mantiene da sola. La libertà va difesa giorno per giorno...".
A parlare è Peppino Mollica, 82 anni, di Canneto, sposato, tre figli che negli anni 40 ha vissuto quei terribili momenti.
"Per venti mesi - ricorda - sono stato anche in Germania. Ho assistito a bombardamenti. Ci siamo dovuti rifugiare in scantinati per salvare la pelle. Mi sono anche ritrovato con un fucile puntato dai tedeschi, piu' volte ho visto la morte davanti agli occhi. Abbiamo anche provato la fame. Un pasto ogni 24 ore e poi solo lavoro. Durissimo. Poi abbiamo fatto ritorno in Italia a piedi. Sotto l'acqua, il freddo, la neve fino a Verona. I tedeschi fino all'ultimo hanno tentato di bombardare la città facendo saltare ponti per isolarla, ma gli americani imperterriti con i loro potenti mezzi sono riusciti ad avanzare e a liberare l'Italia dal nemico. La notte del 24-25 aprile è stata tutta una festa. Fino alla liberazione. Con i giochi pirotecnici e le lacrime agli occhi dalla felicità...".
Peppino Mollica è un fiume in piena. I suoi ricordi di quasi sessanta anni fa, sembrano di ieri. Tutto nella sua mente è chiaro. Giorni, città, uomini e mezzi. Tutto è stampato nella sua mente. Anche i nomi delle città tedesche ove ha vissuto due anni, cosi' come anche le tappe per raggiungere per quasi tutto il tragitto a piedi dalla Germania l'Italia in ben quindici giorni.
"Come dimenticare - ha ancora detto - a Verona quella donna che dopo il rientro in Italia ci ha dato accoglienza insieme ad altri due connazionali nella sua abitazione e soprattutto ci ha sfamato. Lo faccio - ci diceva - in memoria di mio marito che è morto prematuramente e per mio figlio che è in guerra e da mesi non ho piu' notizie...".
D. Oggi è il 25 aprile, per lei che ha vissuto quel terribile periodo, che cosa quindi rappresenta questa data...
R."La fine di un periodo terribile, nazi-fascista e appunto la liberazione dell'Italia dalla dittatura di Mussolini e la vittoria dei partigiani che organizzarono la Resistenza per riconquistare la libertà e la democrazia. I partigiani - va ricordato - erano uomini, donne, ragazzi, soldati, sacerdoti lavoratori, operai, contadini, insomma gente diversa che aveva deciso di impegnarsi in prima persona (rischiando anche la vita) per porre fine ad un periodo terribile. La libertà è un bene prezioso. E deve essere difeso giorno dopo giorno. Il mio appello lo voglio lanciare soprattutto ai piu' giovani. Perché spesso si pensa che tutto sia un atto dovuto...".
Bartolino Leone