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01 AGO - LIPARI: FRANA IL COSTONE ROCCIOSO (01/08/2006 - 12.45)
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Il processo di erosione della zona prosegue inarrestabile ormai da diversi anni ma incredibilmente del fenomeno non se ne parla e , quindi,non si interviene. Frattanto il costone roccioso a strapiombo tra le caratteristiche località di Praia Vinci e Valle Muria continua a franare tra non pochi e forti pericoli per i diportisti che navigano, nonostante i divieti sempre più vicini alla costa. In tanti, di fronte ai Faraglioni e vicino alla Punta del Perciato, si avvicinano, ogni giorno a bordo di yachts, motoscafi, e barche piene di turisti in particolare allo scoglio di " Papa Giovanni", denominato così per quella forma di lungo pennello modellato da madre natura a tal punto da sembrare un pontefice adagiato sul mare.Una meraviglia lasciata in eredità dall'attività vulcanica,nella zona sud-occidentale dell'isola, definita uno dei siti di maggiore interesse geologico-paesaggistico del Mediterraneo. Ma è proprio dietro quella mirabilia che attrae tanti visitatori che è presente, attraverso cumuli di roccia e terra già crollati,il rischio.Alla vista dovrebbe già rappresentare quel campanello d'allarme che invece viene costantemente sottovalutato. L'ultima frana si è verificata, ieri mattina, intorno alle 11,30 ed è stata anche immortalata dal telecineoperatore d'assalto della tv locale Davide Giuffrè, in mare per documentare l'attività di due dei sub più noti del Tirreno, Pino Vadalà e Gaetano Giuffrè e dei loro allievi. Immagini che saranno consegnate alla Capitaneria di porto e alla Protezione civile per l'adozione di opportune contromisure a tutela della pubblica incolumità. Lo " spettacolo", se può essere definito così, ammirato a bordo di un gommone nei pressi dello scoglio Menalda ( uno dei due Faraglioni) è stato a dir poco drammatico per la presenza nei pressi dello scoglio di "Papa Giovanni" di un motoscafo con quattro persone a bordo letteralmente miracolato per aver fatto in tempo a lasciare l'area, nonostante la caduta massi in corso. " Le frane nella zona- dichiara il geologo e dirigente comunale Nico Russo- sono provocate dal naturale arretramento della falesia costiera in particolare nei tratti esposti ai venti da occidente: e sono i venti che erodono con più facilità e che determinano il distaccamento anche di grosse rocce". Sulla questione è anche stato interpellato il sindaco Mariano Bruno, anche e soprattutto nella qualità di commissario di protezione civile e per l'emergenza turistica. " Chiederò al dipartimento nazionale della protezione civile- ha dichiarato- di monitorare attentamente la zona per cercare di risolvere definitivamente la questione". E ovviamente non non manca la posizione del comandante di porto, Paolo Masella , che richiama i dipartisti all'osservanza delle ordinanze in vigore. " Natanti e yachts - ha detto- sono obbligati a stare lontani ad almeno 5 metri dalle coste, proprio nei punti più a rischio come quelli a strapiombo sul mare. Noi cerchiamo di fare il possibile e di controllare con i nostri uomini e mezzi tutti le isole dell'arcieplago più vasto d'Italia. Ma chi va per mare deve anche documentarsi su rischi e pericoli dei luoghi che frequenta. Deve sempre prevalere la cultura della prevenzione".
Peppe Paino