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22 SET - I PENSIERI DI NELLO MASCHERETTI: DOPO UN SOGGIORNO A PANAREA (22/09/2006 - 16.47)
Ecco alcune delle cose da fare con sollecitudine per preservare questo piccolo angolo di paradiso da degenerazione e degrado.
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Dopo un breve, ma intenso, soggiorno sulla perla delle Eolie, Panarea, di cui mi sono innamorato, mi permetto di suggerire, a chi di dovere, quelle che a mio parere sono le cose da fare con sollecitudine per preservare questo piccolo angolo di paradiso da degenerazione e degrado, che sarebbero inevitabili nel futuro senza interventi che ne preservino l’integrità.

L’isola è piccola non può accogliere indiscriminatamente grandi numeri di visitatori contemporaneamente, bisogna che le autorità competenti stabiliscano un numero massimo giornaliero di sbarchi sull’isola da parte dei non residenti o non ospiti di strutture sulla stessa, lo si fa in altre isole del nostro paese (Pianosa, Asinara, ecc. ecc.) e non vedo la difficoltà a farlo anche qui.

Bisognerebbe chiudere con boe l’accesso a Cala Junco alle grosse barche, lasciando la possibilità di accesso con piccole barche, questo per preservare un angolo stupendo per paesaggio, flora e fauna marina e permetterne la fruibilità ai nuotatori e agli snorkelisti.

Manca la presenza costante delle forze dell’ordine sia nazionali che locali che controllino la circolazione dei pochi mezzi a motore e le presenze, non sempre disciplinate, dei turisti mordi e fuggi.

Qualche lampada di illuminazione stradale, scelta con caratteristiche compatibili alla struttura architettonica dell’abitato (luci nelle pareti dei vicoli a bassa intensità ), non guasterebbe quando le luci dei negozi si spengono.

Più informazioni in banchina sui servizi e le opportunità per i visitatori, con i relativi costi.
(taxi - noleggio barche – aliscafi – navi - trasporti in elicottero – ristoranti –hotels - case in affitto - negozi), basterebbe una pianta ben fatta su un cartellone con tutte le indicazioni.

Nello Mascheretti