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23 MAR – LETTERE ALLA REDAZIONE: AEREOPORTO A LIPARI (23/03/2007 - 21.26)
"Se l’aeroporto o la pista non si farà, almeno per il momento, vuol dire che gli eoliani non sono ancora maturi e quindi coscienti del loro diritto ad una moderna mobilità"
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Vincenzo Cincotta di Aviolipari ha inviato una lettera alla signora Pina. Riguarda la realizzazione dell’aeroporto a Lipari. Ecco il testo.

Cara Pina,
ho visto le varie recensioni a favore e contro l’aeroporto a Lipari sul sito www.amapanarea.it
La prima doverosa osservazione è che mi interessano soltanto le opinioni degli Eoliani, rispettando comunque tra essi chi non condivide l’idea dell’aeroporto.
Non sono interessato invece a coloro che non sono nativi delle nostre isole, che non vi risiedono, o che vengono alle Eolie come turisti e pertanto non possono comprendere a fondo le problematiche non residendo nel posto.
È vero che forse la parola “aeroporto” spaventa perché la si assimila a grandi strutture
che siamo abituati a vedere in altre realtà.
Sarebbe più opportuno parlare di “pista”, poiché di questo si tratta; una pista di 1 km che consenta a piccoli aerei da 30 posti di poter atterrare e così garantire la continuità territoriale interprovinciale che oggi comporta agli eoliani un viaggio minimo di 6/7 ore riducibile ad un’ora soltanto.
Non mi inoltro nel discorso di collegamenti con gli elicotteri, per i quali, se pur parzialmente favorevole nelle rotte tra le varie isole, se fosse stato così semplice realizzarli non capisco perché non siano stati realizzati sino ad oggi.
Evidentemente, anche ad una persona che non è addetta ai lavori, è chiaro che il problema del trasporto a mezzo elicotteri è più complesso di quanto non si voglia far credere.
Tralascio di disquisire sull’innegabile esigenza di poter disporre di una pista per uso protezione civile, antincendio e come via di fuga diversa da quella marittima, di cui ci auguriamo comunque di non avere mai bisogno.
In sostanza la maggioranza dei pareri negativi all’aeroporto, basati secondo me su informazioni generiche e superficiali, sono sostanzialmente di “forestieri” che non vivono nelle Eolie e che pertanto sottraggono agli eoliani l’autodeterminazione.
Se l’aeroporto o la pista non si farà, almeno per il momento, vuol dire che gli eoliani non sono ancora maturi e quindi coscienti del loro diritto ad una moderna mobilità e ad una inarrestabile modernizzazione che ha visto nell’arco dell’ultima metà del secolo l’opportunità di poter disporre degli aliscafi e dell’energia elettrica, servizi a cui non
possiamo più rinunciare e che, senza i quali, ci ritroveremo in pieno medioevo.
Mi si permetta la similitudine per cui senza l’elettricità saremmo ancora alla luce di “romantiche” candele, senza aliscafi andremmo ancora in barca per raggiungere la terra ferma e infine rinunciando all’aeroporto sarebbe il caso di riattivare un allevamento di “schecchi” per muoverci tra Lipari e Quattropani come era soltanto cinquantanni fa.
Un abbraccio e un caro saluto a tutti quelli che amano le Eolie.
22 marzo 2007
Vincenzo Cincotta