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Riparte il progetto di Lipu-BirdLife Italia per la tutela dei rapaci migratori nello stretto di Messina (12/04/2010 - 13.16)
Tra pochi giorni si riaccenderà la "battaglia" tra ambientalisti e bracconieri lungo il canale di Sicilia.
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FIRENZE. Tra pochi giorni si riaccenderà la "battaglia" tra ambientalisti e bracconieri lungo il canale di Sicilia. Nel periodo tra aprile e maggio quell'area è attraversata dai rapaci migratori (ne sono attesi 20mila) che provenienti dall'Africa si dirigono verso il Nord Europa. I cacciatori di frodo sono particolarmente allettati da queste prede pregiate, in primis il Falco pecchiaiolo (Nella foto), anche per il mantenimento di antiche "tradizioni culturali" che nel terzo millennio dovrebbe invece essere superate. A tutela dei rapaci torna puntuale la Lipu-BirdLife Italia, che per il settimo anno consecutivo ripropone il suo progetto, che oltre all'azione antibracconaggio prevede anche lo studio delle rotte tenute da questi migratori. Nello stretto di Messina che insieme a Bosforo e Gibilterra, costituisce uno dei bottle-neck (colli di bottiglia) più importanti attraverso i quali passano uccelli migratori e veleggiatori, dal 20 aprile al 20 maggio la Lipu-BirdLife Italia si disporrà in forze con osservatori sul versante calabrese dello stretto (dove sarà attivo un campo antibracconaggio dal 30 aprile fino al 16 maggio), a Pantelleria, Marettimo, Ustica e Panarea. «Le informazioni sulla rotta degli uccelli e la consistenza della migrazione, spesso influenzati dalla direzione e dall'intensità dei venti, perverranno via sms al coordinatore del campo antibracconaggio posizionato nel versante calabrese dello stretto, dove i rapaci planano una volta superato il tratto di mare che separa la Sicilia dalla Calabria, e saranno utilizzate per prevenire atti di bracconaggio contro il Falco pecchiaiolo» spiegano dalla Lipu. Lo scorso anno durante il progetto sono state avvistate 17 specie di rapaci, la più numerosa delle quali è stata il falco pecchiaiolo, seguita dal falco di palude, dal nibbio bruno, dalle albanelle minore e pallida, dal gheppio e dal grillaio, quest'ultimo una specie globalmente minacciata.

Dal 20 aprile il sito www.lipu.it ospiterà il diario degli osservatori che operano nel progetto.

Fonte: www.greenreport.it