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Il Parere di Pina: la tassa sullo sbarco, ma che fine fanno i soldi incassati?
(06/06/2017
- 12.40)
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Il signor Lino Natoli mi ha letto nel pensiero sulla tassa di sbarco. Io vedo pendolari di tutti i tipi e tutte le razze. Arrivano in processione interrotta con la fretta d'ingoiare l'isola in un colpo solo ed ammucchiati ci cospargono l'isola di rifiuto misti.
Mio marito tutti i giorni mi dice, "minchia quantu sunnu e cu sapi quantu incassa u comuni". Proprio così papale papale e come lui gli accaniti amanti della piccola Panarea che sempre più rischia il punto del non ritorno. Mi rifiuto di credere che il Comune non incassa il ticket ma mi rifiuto di credere che questi soldi incassati arrivano a Panarea sotto forma di opere pubbliche.
Le stradine sempre con le crepone e crepette, che nessuno vede perché quasi tutti ammirano i panorami. Ma io che i panorami li conosco a memoria, alla mia età guardo dove metto i piedi. Anche perché la guardia medica continua a non avere un mezzo adibito al soccorso come i carabinieri devono fare tutto a mano e piedi. E meno male che entrambi ci sono. E la telemedicina? Che fine ha fatto? Mi rifiuto di credere che nessuno ha voglia di rispondere. Ma inizio ad essere preoccupata dopo quello che è successo a Torino. Tanta gente in poco spazio. La domanda più semplice del mondo, ma Panarea quante persone può ricevere contemporaneamente? Ci dovrà essere un punto di stop per la sicurezza. Ci devo pensare io che mi chiamo Pina o ci deve pensare il tecnico col politico di turno? Intanto chiedo al Comune dei cartelli a norma con la scritta: "A Panarea vietato buttare".