l'informazione di Panarea (a cura dell'Associazione Ama Panarea)
Panarea, GUIDA ALLE VACANZE - Giornale dell'isola - il portale di informazione e notizie dell'isola di Panarea su turismo, trasporti, alberghi, ristoranti, hotel, flora, fauna, geologia, storia, archeologia. Per chi Ama Panarea
Torna alla pagina precedente

10 FEB - PANAREA VISTA DA VERONICA DE MONTE: BOLLE IN MARE, MAI STATE UN PERICOLO (10/02/2003)
Avvia la stampa di questo articolo

Invia questo articolo


Nel sciù sciù sciù di Panarea l’argomento attuale è quello dello Stromboli e del fenomeno gassoso agli isolotti. Mi raccontava la settantacinquenne Lina Tesoriero che all’età di dieci anni il padre, Mastro Angelo( Mastro perché faceva il falegname) l’ha portata con sé a pescare le granseole proprio nei pressi di Bottaro e Lisca Bianca perché di basso fondale. A quei tempi si usavano due sistemi per questa pesca particolare. Questi grossi granchi nel periodo aprile/maggio si avvicinano alle coste rocciose ed i pescatori si munivano di un secchio col fondo di vetro di modo che dalla barca si appoggiavano sulla superficie del mare per vedere nitido il fondo, come guardano i sub con la maschera. Una volta individuata la granseola, in un punto piatto si calava lentamente sopra “u cuoppu” ovvero un cerchio di ferro con rete a cappuccio. Naturalmente, il granchio cercava di scappare e si imbrogliava nella rete che con una corda apposita si capovolgeva e si tirava in barca. Se questa granseola risultava essere femmina invece ”du cuoppu” si legava con una corda questa femmina viva come esca. Il maschio appena avvistata la femmina anche da lontano si avvicinava e si attaccava ad essa e facilmente si tirava in barca. In questo modo si assicurava anche l’anno dopo una buona pesca salvando le femmine per la riproduzione.
Ma torniamo a Lina. In quell’occasione il padre le ha voluto far vedere queste bolle gassose della misura di una palla che venivano su dal fondo. Le diceva anche che quando c’era la bassa marea dovevano accertarsi di non passare di là perché la forza di queste bolle riusciva a stappare il buco (lieggiu) sotto le barche di legno e rischiavano di riempirsi d’acqua. Questo buco, che di solito è chiuso con un tappo avvolto nella stoppa, serve per svuotare la barca quando è a secco, per esempio quando si lava.
Impariamo dai vecchi saggi la pesca intelligente ed a rispettare lo sfogo della natura.
Anche nella trasmissione “Gaia” di sabato sera 8/2/03 gli scienziati hanno detto che il fenomeno gassoso di Lisca Bianca non è pericoloso per l’uomo. Esiste da secoli con i suoi alti e bassi e spero questa estate potermi tuffare anch’io in questo mare spumeggiante.
Veronica De Monte