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29 LUG - 'BOLLE' A PANAREA: SECONDA SPEDIZIONE DI ISMAR CNR BOLOGNA (29/07/2003)
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Pubblichiamo la relazione inviataci da Giovanni Bortoluzzi in merito alla seconda spedizione scientifica di Ismar-Cnr di Bologna. Ecco il testo.

Dopo otto mesi dalle prime spedizioni di studio sulle emissioni gassose degli 'scogli' di Panarea del novembre 2002, un gruppo di ricercatori dell’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bologna, coordinato con INGV e Protezione Civile, coadiuvato da operatori della Societa’ CCE di Bari, con la loro motobarca ALSEA, ha effettuato una campagna di tre giorni per valutare le modificazioni incorse nel fenomeno. A SO di Bottaro, il 3 novembre 2002 si era aperta una voragine profonda circa 6 m e larga 20. Il gas, composto principalmente da anidride carbonica, parti di anidride solforosa e altri in tracce, fuoriusciva con estrema violenza dal fondale, provocando un gorgo che raggiungeva la superficie e che si e’ mantenuto a tutt’oggi. Altre emissioni di portata inferiore si erano aperte a N di Lisca Nera e Bottaio.
Il gas, di circolazione idrotermale, e’ sempre stato presente negli ‘scogli’, tuttavia mai con questa intensita’. Cosa puo’ essere successo? C’e’ stato il terremoto di settembre a Ustica e Palermo, poi, ad ottobre, l’eruzione dell’Etna, a novembre la fuoriuscita di gas a Panarea, a fine dicembre la violenta eruzione e la frana della Sciara del Fuoco a Stromboli. Sono collegati i fenomeni a scala piu’ generale? Il Tirreno Meridionale e’ nella zona di convergenza fra la placca africana e quella europea, e forze immense sono messe in gioco. Uno dei risultati di questi scontri e di queste forze sono anche i bellissimi vulcani delle Eolie. Capire le relazioni fra i vari fenomeni, e, soprattutto, prevederli, non e’ facile. L’occhio dell’uomo, che e’ stato nei millenni, fino alla rivoluzione tecnica ed industriale, uno, se non l’unico, strumento per la ricerca scientifica naturale, non penetra le profondita’ degli oceani e della crosta terrestre. Per face questo servono strumenti sensibili, in grado di catturare movimenti di pochi centimetri. Ecco quindi che usiamo sistemi di posizionamento satellitari ultra accurati, con una stazione di controllo all’Aquedotto di Panarea, in grado di comunicare alla nave opportune correzioni in tempo reale dei segnali che provengono da satelliti in orbita a circa 27000 Km di altezza, e scandagli sonori in grado di misurare accuratamente il fondale sotto di essi. Questi scandagli ‘vedono’ anche il gas che fuoriesce dal fondo, e sono in grado di far capire se in numero di emissioni aumenta a diminuisce. Il numero di emissioni che abbiamo trovato a luglio 2003 e’ inferiore a quello di dicembre 2002. La voragine di Bottaro e’ stata parzialmente riempita (ora e’ profonda circa 3 metri), ed il gas ne fuoriesce con una intensita’ minore. Abbiamo anche misurato le proprieta’ fisico-chimiche delle acque. La temperatura media in superficie di 28-30 gradi e’ assolutamente inusuale. Alla emissione del gas l’acque e’ meno acidula di dicembre (tante persone ci fanno il bagno|). Abbiamo fatto anche misure di intensita’ del campo magnetico, che ci saranno utili per comprendere il destino del fenomeno e la sua storia. Infatti, le roccie vulcaniche di cui sono composti i fondali degli Scogli, possono subire modificazioni chimiche al contatto con le emissioni gassose, e dare segnali di anomalie magnetiche negative. Tutti questi fenomeni vanno studiati e controllati costantemente nel tempo, perche’ solo la loro conoscenza puo’ essere in grado di prevederne gli effetti sull’ambiente e sull’uomo che vi vive. Dopo la violenza del gas di novembre 2002, che ha distrutto vita biologica nei fondali e nell’acqua, abbiamo visto pesci ritornare negli ‘Scogli’ e praterie di posidonie verdi. E’ un segnale incoraggiante. E anche uno stimolo a studiare come la vita riprendera’ quando le emissioni di gas ritorneranno ‘normali’, e magari a studiare la eventuale vita che si e’ instaurata in queste condizioni estreme. Questo e’ un argomento che cercheremo di affrontare con le prossime spedizioni.

Grazie alla Signora Pina Mandarano e famiglia per la solita squisita cordialita’ e ospitalita’ e arrivederci.

Panarea 29 luglio 2003
Giovanni Bortoluzzi Istituto di Scienze Marine Consiglio Nazionale delle Ricerche, Bologna
g.bortoluzzi@ismar.cnr.it https://www.ismar.cnr.it
Stefano Lippolis Coastal Consultino Exploration, Bari
Francesco Peluso Coastal Consulting Esploration, Bari


La seguente immagine è stata prodotta dai rilievi di scandagli sonori sulle “bolle” nella voragine a SO di Bottaio, nel dicembre 2002, con uno strumento dal nome Multibeam: un ecoscandaglio multifascio ad alta precisione. Quello che si vede è la buca da dove usciva il gas e quei picchi colorati rossi sono le bolle di gas emesse dal centro dalla buca.