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20 OTT - PANAREA VISTA DA VERONICA DE MONTE: IL PIRATA DRAUTH (20/10/2003)
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In uno scritto, un mio vecchio zio materno, Giovanni Natoli, morto undici anni fa alla veranda età di 94 anni, spiega che per primo a Panarea arrivò un signore da Lipari che portava il cognome Milazzese e quindi, approdando nella parte sud più vicina a Lipari, chiamò questa zona Milazzese.
Successivamente venne un certo Drauth con moglie e figli, tre maschi e tre femmine. S’è saputo che era un ufficiale della marina espulso dalla sua terra ma non si sa né il motivo né la sua provenienza, forse saracena o greca. Anche lui si fermò prima a Lipari e poi si trasferì a Panarea approdando sempre al Milazzese. Alloggiò in una grotta ai piedi del primo piccolo castello per un bel po’ di tempo. Poiché la sua famiglia era numerosa e il vitto non era sufficiente, si dette alla pirateria con i suoi tre figli maschi: avvicinava i bastimenti con la scusa di cercare acqua e poi con le armi in pugno saccheggiava le provviste. Da vecchio decise di dividere l’isola in tre parti a favore dei figli: al più grande dei maschi, Ditello, ed una sorella assegnò la parte Nord e cioè dalla Calcara alla discesa della Chiesa vecchia (allora non esisteva); al secondo figlio, Pietro, ed un’altra sorella la parte centrale fino alla discesa Malopasso; infine, la parte sud al figlio Drauth e all’altra figlia.
Non si sa che fine abbiano fatto, forse morirono tutti a causa di un’epidemia. Gli anziani di Panarea hanno conosciuto questa storia da persone abitanti a Lipari, dove era approdato prima di giungere Panarea, e dove si era fatto degli amici con i quali barattava i bottini e ciò che coltivava.
Panarea (allora Panaria), è rimasta divisa in tre contrade: Ditello è diventata Iditella, da Pietro forse è stato scelto San Pietro, nostro patrono, e da Drauth, italianizzato, è nato il nome Drautto.
Veronica De Monte