l'informazione di Panarea (a cura dell'Associazione Ama Panarea)
Panarea, GUIDA ALLE VACANZE - Giornale dell'isola - il portale di informazione e notizie dell'isola di Panarea su turismo, trasporti, alberghi, ristoranti, hotel, flora, fauna, geologia, storia, archeologia. Per chi Ama Panarea
Torna alla pagina precedente

22 DIC – SPECIALE NATALE (un articolo tratto dalla Newsletter n.2 di Amapanarea del 17/12/03) (22/12/2003)
Avvia la stampa di questo articolo

Invia questo articolo


Il 17 dicembre scorso è stato inviato il secondo numero della newsletter di Amapanarea agli ormai tantissimi iscritti.
Vi ricordiamo che per iscriversi basta inserire la propria e-mail nell’apposito spazio contenuto nella home page. E’ possibile cancellarsi dalla lista di invio cliccando nel link posto in fondo alla newsletter stessa.
Pubblichiamo lo ‘Speciale Natale’ di Pina Cincotta Mandarano contenuto nella newsletter a beneficio di coloro che non sono ancora iscritti. E’ il racconto di come si viveva il Natale a tavola nell’Isola di Panarea. Sono citate moltissimi piatti e preparazioni, per tutti Pina dà la ricetta. Gli abbonati le hanno già ricevute, per voi che leggete ora le ricette sono disponibili nel sito www.dapina.com nella sezione Ristorante -> notiziario gastronomico.


Speciale Natale

COM'ERA UNA VOLTA PANAREA: IL NATALE A TAVOLA
(di Pina Cincotta Mandarano)

Il Natale è una festa che coinvolge la famiglia e la unisce in un'atmosfera del tutto speciale. Protagonista e fulcro di questo calore familiare, a volte ritrovato per l'occasione, è la tavola. Intorno ad essa ruotano inevitabilmente i momenti più belli e di conseguenza viene posta molta attenzione alla preparazione dei piatti che saranno al centro dell'attenzione generale. Vi racconto cosa si mangiava a Panarea tanti anni fa.
In questa piccola isola, già qualche giorno prima, si cominciavano a preparare alcuni dolci tipici che qui erano gli Spicchidedda (vedi ricetta) e Vastedduzzi (vedi ricetta) insieme a tutte le altre preparazioni ottenute con pasta di mandorle.
Arrivati alla sera della vigilia di Natale, a Panarea si usava presentare come antipasto vari tipi di salumi fatti in casa, olive salate e focaccia anch'essa preparata in casa. Tra gli antipasti si portava anche un'insalata di pesce stocco (vedi ricetta).
Dopo l'antipasto, seguiva con un brodino caldo con tortellini (di carne di manzo macinata) o pastina.
Il piatto principale era la ghiotta di pesce stocco (lo stoccafisso è un prodotto tipico della zona da non confondersi con il baccalà che, pur sempre della famiglia dei merluzzi, è trattato diversamente: lo stocco è essiccato, il baccalà è trattato con il sale).
Si preparava anche del baccalà fritto (vedi ricetta).
Si mangiava ovviamente anche il pescato del giorno, fritto o in zuppa con pane biscottato al forno, a seconda del tipo di pesce, oppure lesso per i bambini e gli anziani.
Sulla tavola potevano essere serviti anche dei totani secchi fatti a spezzatino (i frigoriferi, tanti anni fa, non esistevano e allora i totani e i calamari li si facevano seccare al sole per poterli conservare), tonno sott'olio, aringhe salate, olive condite (vedi ricetta).
Al centro della tavola si ponevano delle verdure lesse e patate al forno.
Si finiva con frutta secca, dolci, mostarda di uva (vedi ricetta) e torroni (vedi ricetta).
Insomma, per la cena della vigilia c'era sempre molta varietà di piatti, così ciascuno poteva degustare quello che preferiva. Si mangiava lentamente, con calma, aspettando la mezzanotte, ora in cui si andava in chiesa ad assistere alla messa.

Il giorno di Natale tutti si riunivano nelle case dei nonni o dei genitori. Per colazione c'erano biscotti di casa (vedi ricetta), dolcetti vari e marmellate, tutto preparato in casa ovviamente. Da bere: latte appena munto.
L'atmosfera di quel giorno era magica per le famiglie. Tutti riuniti, nonni, genitori, figli e cugini, non avrebbero voluto che la giornata terminasse.

L'importanza del Natale era manifestata con l'abbondanza e la raffinatezza della tavola. Si tiravano fuori le tovaglie più belle, la posateria e il servizio di piatti più importante. Tutti intorno alla tavola, stuzzicando l'appetito con salsicce e salamini secchi, si aspettava l'arrivo di un buon ragù (vedi ricetta) con le tagliatelle fatte in casa oppure di lasagne o pasta al forno.
Come secondo, si preparavano salsicce, bistecche di manzo o costate di maiale alla griglia, accompagnate da patate novelle al forno (vedi ricetta). Si portava in tavola anche il tacchino al forno (vedi ricetta) o altre pietanze a base di manzo oppure di pollo e coniglio, che erano stati allevati in casa.
Gli arrosti e la carne infornata erano serviti assieme ad una salsa (vedi ricetta). Un buon vino rosso (sempre prodotto in casa) accompagnava il pasto.
Si finiva con i dolci (vedi ricette), frutta secca, caffè e ottima malvasia.

Ecco, in questo breve racconto ho fatto rivivere uno spicchio del passato. Per fortuna, a Panarea alcune tradizioni culinarie sono ancora vive ma solo chi è stato qui le può apprezzare dopo aver assaporato le antiche ricette e i sapori genuini dei piatti preparati con ingredienti ancora naturali.

Di seguito ho inserito le ricette di alcune preparazioni che ho menzionato nel mio racconto. Auguro ai miei lettori un buon Natale e un fortunato nuovo anno 2004.
Pina Cincotta Mandarano.