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10 FEB - L'AGENDA DI ALFIO: LA PRIMA VOLTA A PANAREA DA SUB (10/02/2004)
Il racconto di un sub nelle acque di Panarea.
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Vi voglio proporre il racconto che il mio amico Sergio, appassionato di pesca subacquea, ha voluto scrivere dopo aver provato le emozioni che solo Panarea sa dare.
Inizia qui la mia collaborazione con Amapanarea alla quale fornirò informazioni, storie, fotografie e riflessioni. Faccio questo allo scopo di partecipare attivamente alla lotta per la salvaguardia e il miglioramento di questa meravigliosa isola che tanto amo.
Alfio

Ecco il racconto di Sergio:

“Questa è la storia di tre amici amanti del mare, e in particolare di pesca-sub.
Tutto è iniziato per caso, e chi vi scrive aveva allora vent’anni e poca esperienza di pesca-sub. Un giorno di fine gennaio, durante una riunione per decidere la nuova pubblicità per l'azienda dove lavoravo, incontro casualmente la persona che mi avrebbe fatto conoscere l'isola di PANAREA. Il suo nome è ALFIO, di professione grafico, che dopo una breve chiacchierata su pesca, pesci, e tecniche varie, mi chiede se conosco PANAREA. Beh, io non sapevo neanche che esisteva, o meglio conoscevo le Eolie ma quell'isola in particolare no! Lui mi guarda stupito e inizia a raccontarmi come l'ha conosciuta, i suoi fondali, la sua pescosità , la tranquillità, i profumi intensi di quell'isola siciliana cosi lontana nonché la vita mondana che si faceva in agosto, compresa la presenza di bellissime ragazze.
Adesso posso dirlo, mi sono bastati circa trenta minuti per farmi venire la curiosità di vedere questa meraviglia.
Iniziamo a frequentarci e ALFIO mi fa conoscere il mitico TONY, un ragazzo sardo malato di mare e simpaticissimo. Avevo trovato due compagni di pesca fantastici e in più due amici VERI.
Passano alcuni mesi fatti di w.e. di pesca a S. Marinella, località di mare vicino Roma, ma alla fine di ogni giornata il discorso cadeva su PANAREA.
RAGAZZI!!! dopo un po’ mi sono fatto avanti e ho proposto di passare qualche giorno sull'isola. Neanche finito di parlare, Alfio era GIA’ ENTUSIASTA. Iniziano i preparativi, decidiamo i giorni, controlliamo le attrezzature, si fanno gli ultimi acquisti e finalmente arriva il grande giorno… si PARTE.
E' novembre, il tempo a Roma è bello. Arrivati a Napoli ci imbarchiamo sulla nave per PANAREA partenza alle ore 21. Il viaggio è stupendo, il mare calmo e tra racconti di pesca il tempo passa in fretta ed è subito mattina. Sono le 7, siamo a poppa e si comincia a intravedere PANAREA: è stato subito amore a prima vista. Non faccio in tempo a emozionarmi che arriva l'avviso dei marinai: PANAREA, PANAREA.
Scendiamo nel garage e dopo pochi metri siamo sul molo, il cuore batte forte. La prima cosa che faccio, guardo la trasparenza dell'acqua. E’ incredibile, si vede benissimo il fondo e scorgo una miriade di castagnole che si appallottolano, probabilmente infastidite da qualche motore.
PASSANO UNA DECINA DI MINUTI e GIA’ stiamo fremendo, lasciamo le attrezzature sul molo, portiamo le borse alla pensione. In fretta prendiamo possesso delle camere e poi via di nuovo sul molo.
ALFIO parla con ANTONIO, è lui che noleggia i barchini, e dopo aver concordato il prezzo e dopo una breve attesa ecco arrivare la nostra barca. Saliamo in fretta, sembriamo dei pirati tanta è la voglia di raggiungere gli isolotti e i fondali che tante volte il nostro amico ALFIO ci aveva raccontato. Ancora ricordo quel profumo, il profumo di quel mare, l'aria tiepida e pulita, il rumore del mare sotto la chiglia, i nostri occhi pieni di gioia.
FINALMENTE, siamo a pesca nel posto che avevamo desiderato per tanti mesi.
Eccoci, siamo all'isolotto di Basiluzzo, è impressionante il colore dell'acqua. ALFIO inizia ad avvicinarsi alla scogliera, controlla il fondo e decide di calare l'ancora. Adesso, dopo il rumore dell'ancora in acqua e dopo aver spento il piccolo motore fuoribordo, c'é un silenzio di altri tempi, si sente solo il rumore delle onde che si infrangono negli scogli e i gabbiani.
E’ tutto cosi bello, unico, raro… da rimanere senza fiato. Ci guardiamo, un sorriso e iniziamo la vestizione: muta, pinne, maschera, FUCILE.
Siamo pronti! Scendiamo in acqua, prima ALFIO poi io poi TONY. CHE spettacolo ragazzi! La visibilità era di 30 metri. Mi dirigo verso la scogliera che scende a picco verso il fondo, prendo fiato e giù la capovolta. Durate la discesa controllo la parete, è piena di spaccature. Intravedo qualche sarago, ma è di piccola taglia, poi delle murene ma non e' quello che cerco io.
Ma l'attesa non e' lunga, durante la terza apnea, in una spaccatura stretta e fonda, intravedo una grande bocca. Controllo meglio, E’ LEI, la regina delle Eolie, LA CERNIA. Ancora qualche secondo per osservarla e devo risalire, finita l'aria. Sono in superficie, cerco di rilassarmi, una breve iperventilazione e giù di nuovo. Sono di fronte alla tana... lei e là e in un attimo parte il colpo del mio oleopneumatico e la freccia colpisce la testa… E’ FATTA. La cernia e li ferma ormai agonizzante. Lascio il fucile e torno su.
Riprendo fiato e di nuovo giù. Inizio a tirare la preda, sembrava facile, invece non sono bastate dieci immersioni per assicurare la cernia alla mia sagola porta pesci. Stanco ma felice mi dirigo verso il barchino, i mie compagni di pesca erano già a bordo, ridevano perché erano convinti di avermi fatto “cappotto”. Invece, quando TONY ha tirato su il pallone, lo stupore: UNA CERNIA BRUNELLA e anche di buon peso, stimata in 5 o 6 kg.
CHE GIOIA!!! Era la mia prima volta a Panarea e l'isola mi aveva donato uno dei suoi frutti più belli. SONO passati ventiquattro anni dal quel giorno di novembre e non posso più fare a meno di andarci almeno due volte l'anno. E’ lì che mi ritrovo, lì è il mio mare.
FANTASTICA PANAREA
Enzo”.