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22 APR - LETTERE ALLA REDAZIONE: IL PORTO, MAURO GIORDANO (22/04/2004)
Forse conviene lasciare le cose così come stanno e mi raccomando a tutti i marinai che “Nessun Dorma!”.
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Amo Panarea e sono un appassionato navigatore. Il mio primo approdo a Panarea fu nel luglio dell’87. Da allora, le mie rotte a sud sono sempre passate per Panarea ed in particolare quelle dirette verso la Grecia Ionica. E forse non a caso a Panarea ho conosciuto la mia metà.
Ho letto i pareri della Signora Pina e quelli di Mario ed Alan riguardo l’ipotesi della realizzazione di un porto turistico. Vorrei però fare alcune considerazioni. La prima riguarda la realizzazione del porto turistico e convengo con la Signora Pina che questo potrebbe comportare importanti sbilanciamenti in quelli che sono i naturali equilibri dell’Isola. A vantaggio di chi? Certo da navigatore mi farebbe molto piacere attraccare in un porto sicuro a Panarea, ma da “cultore dell’isola” rigetto questa idea per tutte le spiacevoli conseguenze che ne potrebbero derivare con la conseguente ipercommercializzazione. La seconda considerazione invece, riguarda l’attuazione dei frangiflutti più o meno sommersi e con ridotto impatto ambientale. Ebbene da navigatore ricordo che Panarea, oltre ad essere vittima di EOLO e quindi delle improvvise buriane che caratterizzano un po' tutte le Eolie, è particolarmente esposta ai venti di est e sud-est. Infatti, tutti i navigatori riconoscono nel levante e nello scirocco i principali flagelli nautici di Panarea. Allora bisogna chiedersi che ridosso offriranno i frangiflutti a questi venti. Sinceramente nutro forti perplessità sul riparo che potranno offrire i frangiflutti. Allora cosa fare? In verità la caratteristica di Panarea è forse quella di non essere un'isola sicura come Lipari e Vulcano. A Panarea quindi non si viene per attraccare e dormire sicuri sulla propria barca. Ma per divertirsi e vegliare, ben coscienti che tutto può succedere. Pronti a salpare quando Eolo lo decide.
Quindi, Panarea non può essere considerata un’isola che dà certezze. Ma sarà proprio questo che contribuisce alla magica atmosfera che si respira sull’isola? E allora, forse conviene lasciare le cose così come stanno e mi raccomando a tutti i marinai che “Nessun Dorma!”.
Mauro Giordano, Napoli