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27 GEN - IL PARERE DI PINA: AEROPORTO A LIPARI? NO GRAZIE! (27/01/2006 - 16.01)
Propongo soluzioni che non danneggino l’isola e che non abbiano bisogno di grandi spese difficilmente ammortizzabili.
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Non capisco perché ora si vuole puntare sulla costruzione di un aeroporto a Lipari per incrementare il turismo nelle Eolie. Io credo che realizzare una pista di atterraggio per voli, oltretutto charter, serva soltanto a rovinare quello che abbiamo costruito in tanti anni. Sono un’operatrice turistica e quindi qualcuno dice che potrei avere dei vantaggi economici con l’aeroporto in quanto vi sarebbe un aumento dell’afflusso dei vacanzieri. Ma, anche se fosse così, non mi importa. Innanzitutto, metto in primo piano l’amore per la mia terra. Pensare che la costruzione di una pista di atterraggio si faccia largo prepotentemente sulle bellezze dell’isola mi mette i brividi. E poi il traffico con aerei che arrivano e partono: non ci posso pensare!
Sono d’accordo con quanti si dicono contrari perché mi rendo conto che il rischio di uscire dall’Unesco come patrimonio per l’umanità è molto reale. Già siamo al limite con le caratteristiche richieste dall’Unesco e tante volte si è paventato lo spettro di farci uscir fuori. A questo punto, la presenza di un aeroporto ci renderebbe come tutti gli altri e addio patrimonio dell’umanità. Allora addio anche alle Eolie come immagine di terra da paradiso.
Tornando al fatto che vi sarebbe un incremento del turismo, credo invece che questo non avverrebbe. Chi viene nelle Eolie lo fa perché, pur essendo scomodo arrivarci, trova un altro mondo, un mondo diverso, il più naturale possibile. Qui a Panarea, per esempio, non esistono le automobili. Se il turista che viene da Roma o da Milano ritrova lo stesso caos della città, allora invece di venire a Panarea se ne va nelle località piene di confusione e di gente. Io, e come me tanti altri, preferisco avere un turismo d’elite, di affezionati, di amanti del bello piuttosto che un turismo di massa. Sono anni che combatto anche per il “mordi e fuggi”.
In quanto all’utilità dell’aeroporto, dico che ci sono soluzioni migliori, più efficienti, più economiche e meno invasive per la natura. Arrivare ad esempio a Panarea (o nelle altre isole Eolie) atterrando a Lipari con un charter sarebbe comunque disagevole perché poi bisognerebbe comunque utilizzare anche altri mezzi per arrivare alla destinazione finale. La soluzione che propongo è quella di un servizio efficiente di elicotteri che dagli aeroporti più vicini (Reggio Calabria, Catania ecc.) possano raggiungere le isole Eolie, in coincidenza con arrivi e partenze dei voli di linea. Ad esempio, se si arriva all’aeroporto di Reggio Calabria, dalla stessa pista si sale subito sull’elicottero che ti porta a destinazione in pochi minuti (mare calmo o mare mosso).
E poi, l’elicottero non ha bisogno di infrastrutture invasive dell’ambiente (bastano pochi metri quadrati per attrezzare un’ elipista o pochi soldi sistemare quelle già esistenti) né tanto meno delle enorme spese richieste per la realizzazione di un aeroporto. Se poi si ha l’accortezza, come avviene quasi sempre qui a Panarea, di non far volare l’elicottero sul centro abitato, allora si evitano anche inquinamenti acustici. A Lipari, proporrei due elipiste, una nella Piana di Castellaro e una a Punta Castagna, ambedue lontane dalle abitazioni.
Il servizio per le Eolie può essere attivato in pochissimo tempo perché, appunto, non abbisogna di infrastrutture complesse. Quindi, la soluzione migliore per non distruggere le nostre isole è quella di organizzare un servizio efficiente di elicotteri da e per gli aeroporti, da e per ciascuna isola, da e per eventuali altre località.
Quando ci sono elicotteri disponibili, poi, tutti (turisti e residenti) si sentono più sicuri perché per ogni evenienza può essere attivato un pronto intervento, per qualsiasi tipo di soccorso e in pochissimo tempo.
Ovviamente, e non mi stanco mai di ripeterlo, tutto questo deve essere di supporto ai collegamenti marittimi che spero in un futuro prossimo possano diventare veramente efficienti.
Pina Cincotta Mandarano