Il Parere di Pina: vivere col caldo e col freddo

05/10/2017 @ 9.47

Chiaramente bisogna convivere tanto tempo con i cibi. Crudi e cotti.
Al mattino, quando si avvia la cucina si è nelle massima libertà. Non si pensa a cosa succede fuori, al mondo che muore e a quello che nasce. Solo ai sapori e ai ricordi. All'antichità e alla modernità.
Mentre i fornelli sono a fuoco lento e giro con il mio mestolo la salsa di giornata, butto l'occhio mio su quello del pesce che andrà in padella e penso alla mia libertà mentale che è già nata in quello splendido borgo di Lipari chiamato "Cugna" dove ogni famiglia aveva l'asino, la zappa, il palmento, l'aia e poi tanto terreno lontano e vicino da coltivare.
Con quei sudori abbiamo partorito i sudori di oggi.
Io sudo ancora perché scappo dai raffrescamenti e riscaldamenti artificiali. Sono una delle poche persone che ancora li rifiuta perché so vivere col caldo e col freddo.
Anche per questo mi sento una donna di tutti i tempi e non d'altri tempi.
Il mio vecchio sudore lo tengo congelato per i posteri.

Pina Cincotta in Mandarano
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